28 febbraio 2006

Un orologio-monumento per vincere il tempo


Sarà costruito nel deserto del Nevada dall'ingengere Usa Danny Hillis. Funzionerà 10 mila anni. Sono già stati preparati due prototipi.

...Quella macchina la sta realmente costruendo Danny Hillis, un ingegnere americano che vuole lasciare all'umanità di oggi, di domani e del futuro un simbolo concreto del tempo che trascorre sulla Terra, un monumento in grado di vincere i secoli come lo hanno vinto le Piramidi Egizie o il Circolo di Stonehenge. Un simile monumento per l'eternità, secondo Hillis, non poteva che essere un orologio, in grado di scandire il tempo per almeno 10.000 anni. Così si è dato subito da fare e ha fondato con l'aiuto del musicista inglese Brian Eno la Long Now Foundation attraverso la quale sta raccogliendo i fondi per l'impresa. Al momento ha già costruito due prototipi in scala. Uno di essi si trova al Museo della Scienza di Londra ed è stato chiamato Long Now Clock, il secondo è terminato da poche settimane.

Ma l'orologio vero, alto una ventina di metri, non segnerà i secondi, i minuti e le ore. Questa suddivisione infatti, è stata scelta convenzionalmente dall'uomo di oggi e non è detto che in futuro si continuerà ad utilizzare lo stesso scandire del tempo. Per questo motivo l'orologio di Hillis, come egli stesso ha dichiarato "ticchetterà una volta all'anno, sposterà la lancetta in avanti una volta al secolo e suonerà all'inizio di ogni millennio". La scelta del deserto del Nevada, dove Hillis ha già comperato un terreno, lo spiega lo stesso ingegnere: "Da un lato perché ha poco valore dal punto di vista economico ed è stabile dal punto di vista geologico, dall'altro perché è un'area della Terra che dovrebbe subire poche mutazioni legate agli eventi climatici o alle azioni dell'uomo". Per dar modo a chiunque nel futuro di comprendere che il manufatto è un orologio, esso visualizzerà il tempo attraverso un modello del cielo visibile ad occhio nudo. Il cuore dell'orologio sarà un vero computer, che come tutti i PC parlerà con un linguaggio binario, ossia con lo "zero" e l"uno". Ma a differenza dei computer oggi usati i circuiti non saranno elettronici bensì meccanici e si muoveranno attraverso leve che si apriranno e si chiuderanno con una sequenza programmata. Scandiranno con estrema precisione, ad esempio, la durata del ciclo lunare e la rotazione dei pianeti attorno al Sole. Un sistema di ruote e ingranaggi dentati sposterà le leve aggiornando in continuazione l'orologio.

Ovvio chiedersi chi darà la carica per 10.000 anni ad un simile misuratore del tempo. Hillis non ha ancora scelto definitivamente la fonte, ma non è un problema. Le variazioni di temperatura o pressione all'interno della grotta sono sufficienti ad alimentarlo. Spiega l'ingegnere: "Ci sono una grande varietà di sistemi per dargli energia, ma il mio desiderio è che la gente stessa vada a caricarlo, che non si dimentichi della sua esistenza". Il materiale? "Acciaio e pietra - dice Hillis - si usurano di meno e durano nel tempo".

( tratto da un articolo di Luigi Bignami, La Repubblica, 28 febbraio 2006)